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lunedì 1 luglio 2013

Don Lorenzo Milani e la pittura


Al Parco dei Renai, da oggi al 5 luglio 2013, si svolge il primo Festival dei Parchi. Venerdì 5 luglio, alle 19.30 c/o Chiringuito - Parco dei Renai – Signa ci sarà un aperitivo con Enrico Rossi e la presentazione del volume “Don Lorenzo Milani e la pittura. Dalle opere giovanili al Santo Scolaro”, a cura di Cesare Badini e Sandra Gesualdi (Masso delle Fate Edizioni).  

Ecco come l’editore presenta la pubblicazione:
“Nessuna firma, un solo titolo, nessuna data. Tele malamente rifilate e strappate dal telaio. Supporti di recupero, talora dipinti sul retro e sul verso. Incorniciature anni Sessanta. Opere restaurate da mani diverse e molte da restaurare. A lungo nascoste e considerate scomparse. Alcune disperse. Dovevano addirittura essere distrutte, ma i genitori di Lorenzo Milani Comparetti li tennero per decenni in un polveroso e umido ripostiglio. Fino ad oggi si conoscevano solamente Via delle Campora e Tre barche sulla riva.

E poi un’altrettanta vasta produzione di disegni, con cui il giovane Lorenzo ha riempito superfici cartacee di ogni tipo e spessore. Tanti da doverli dividere in una Serie di Figure e una Serie Anatomica; figure a metà strada tra la ricerca del bel plastico e l’indagine di nuovi vuoti che non sa riempire..

Sono quadri ripudiati che ora cercano di dare un’identità artistica al loro autore, il cui percorso oscilla tra acerbo apprendistato, neoimpressionismo e neoespressionismo, con inspiegabili strappi, spesso traumatici e sempre intellettualistici, evidenziabili anche nel controverso passaggio tra i precisi e crudi disegni di anatomia e le improbabili pitture di volti vuoti, di confuse mani e di piedi mutili.

Queste sono le necessarie premesse per l’intera opera pittorica di Lorenzo Milani Comparetti, pittore e disegnatore tra l’estate del 1941 e l’estate del 1943, interrotta bruscamente e senza preavviso, per entrare in seminario nell’autunno dello stesso anno.

Ma è difficile credere che questa pur breve esperienza artistica non abbia influenzato le sue scelte, non abbia fatto da detonatore per quella forte rivoluzione interiore che si manifesterà poi soprattutto nella sua opera sociale. Il rapporto con la realtà che impone la rielaborazione nell’arte visiva forse può aver contribuito a scatenare quelle crude riflessioni che lanciarono il benestante Milani in un impegno civile e religioso privo di compromessi.

Il Santo Scolaro e tutti i disegni con cui faceva scuola a Barbiana, sono la conferma, che quell’arte da lui rinnegata, rimase in sé come sensibilità, approfondimento, applicazione e infine arte della parola al servizio degli altri.

Questo catalogo vuol offrirne l’opera omnia e completa, con gli oltre 50 dipinti, 40 disegni e vari bozzetti”.

Se sei interessato/a a Don Milani, vedi anche i post del 30/4/2013, 14/5/2013 e 5/6/2013.
 

 

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